Chi è il filologo e cosa fa: studi, competenze e prospettive di carriera

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Aggiornato in data 27 marzo 2025

La filologia è una disciplina affascinante, che si occupa di ricostruire la storia dei testi antichi e di fornire un apparato critico a supporto. Ma chi è il filologo e cosa fa? Grazie alle competenze personali, accompagnate dai suoi studi specialistici, il filologo o la filologa è la persona incaricata di "indagare" le opere letterarie per interpretare ogni parola in base al contesto. Il ruolo è complesso e richiede un'eccellente conoscenza delle lingue e della storia, ma non solo.Se stai pensando di diventare filologo o filologa, questo articolo ti offrirà un'introduzione a questa carriera, illustrandoti il percorso formativo e alcune informazioni pratiche su come cominciare a muoverti in questo campo. Concetti chiave:
  • La filologia è lo studio delle civiltà nel tempo attraverso l'evoluzione dei loro documenti scritti, che permette di cogliere sfumature sulla cultura e sulle tradizioni di un popolo.
  • Le competenze richieste a un filologo o a una filologa includono ottime abilità di ricerca, capacità di analizzare e interpretare dati, e una profonda conoscenza delle lingue e della storia.
  • Per diventare filologo è necessaria una formazione universitaria, seguita da specializzazione e aggiornamento continuo; possibili ambiti di lavoro includono l'insegnamento, le biblioteche e le case editrici.
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Qual è il lavoro del filologo e perché è così importante

Per capire chi è il filosofo e cosa fa, bisogna partire dalle radici. La filologia è lo studio delle civiltà nel tempo attraverso l'evoluzione dei loro documenti scritti. Il termine, plasmato dal greco antico, significa "amore dello studio": ed è proprio grazie all'attenta analisi dei documenti letterari di un popolo che è possibile cogliere più sfumature sulla sua cultura e sulle sue tradizioni.A seconda dell'ambito studiato, la filologia può dividersi in diverse branche. Le più conosciute sono:
  • filologia classica, per greco antico e latino
  • filologia romanza, per le lingue neolatine
  • filologia germanica, per le lingue germaniche
  • filologia semitica, per l'ebraico e le diverse lingue arabe, antiche e moderne
Gli accademici che operano in questo campo partono dai documenti per rintracciare le radici di una lingua e per determinare come si è diffusa in diverse regioni o Paesi. Analizzano anche come la lingua si è relazionata agli eventi all'interno di un dato periodo. Infine, cercano di comprendere quale tipo di informazioni o indizi può fornire quella lingua sulle persone che la parlavano o sul momento in cui è stata parlata.La stessa storia della filologia si perde nei secoli. Il primo esempio di studio filologico risale infatti all'età ellenistica: alcuni filologi della biblioteca di Alessandria d'Egitto si occuparono infatti di studiare i poemi omerici secondo un rigoroso metodo scientifico per conoscere meglio il contesto. La scienza si è poi affinata passando dagli eruditi dell'antica Roma agli amanuensi medievali, culminando nel Rinascimento italiano.Leggi anche: Lavorare con le lingue straniere

Cosa fa il filologo

Ma chi è oggi il filologo e cosa fa? Il suo lavoro consiste nel dipanare il profondo intreccio culturale nascosto all'interno di un testo, basandosi su una metodologia scientifica che si fonde con conoscenze linguistiche, letterarie, artistiche e storiche. Deve dunque sapersi muovere bene in tutti questi campi e fare affidamento su varie abilità apprese durante gli studi.I filologi possono trovare impiego in molti ambienti diversi, ma il loro ruolo è solitamente associato all'insegnamento, alla ricerca e più in generale al mondo accademico, dove sono chiamati a condividere nozioni e metodologie con studenti o altri colleghi. Grazie alla loro particolare formazione possono anche farsi assumere nelle biblioteche o nelle case editrici, nei giornali, nelle televisioni e persino nelle agenzie pubblicitarie, dove possono offrire la loro competenza sulla lingua.

Quali sono i compiti del filologo

Chi sceglie di lavorare in questo settore, soprattutto a livello universitario, svolge diverse mansioni. Ecco cosa fa un filologo in una giornata tipo:
  • studia la morfologia, la struttura e la grammatica dei testi;
  • analizza testimonianze scritte e orali di particolari epoche;
  • fa ricerche su volumi e archivi storici nelle biblioteche e nelle università;
  • compie viaggi per studiare sul campo gli scritti;
  • decodifica le lingue antiche partendo dai reperti archeologici;
  • svolge analisi comparative del testo per tracciare le origini o lo sviluppo delle lingue;
  • verifica l'accuratezza delle fonti;
  • procede alla lemmatizzazione e all'aggiornamento dei vocabolari;
  • scrive articoli e saggi su riviste e pubblicazioni;
  • partecipa a seminari e conferenze su vari argomenti di filologia.

Differenza tra filologo e linguista

Sebbene seguano un percorso universitario di tipo umanistico che ha diversi punti di contatto, le due figure non sono sempre coincidenti. Diversamente dal filologo, che si occupa di interpretare i documenti letterari, il linguista si focalizza più sul linguaggio in sé. Non è però raro che in una sola persona si sposino entrambe le specializzazioni, sempre che abbia seguito dei corsi universitari in entrambe le discipline.Leggi anche: Come diventare linguista: competenze e formazione

Formazione

Quella del filologo è una professione interessante e sfaccettata che si basa su diverse abilità fondamentali, come la comprensione del testo e la conoscenza delle lingue, così come la storia che si cela dietro la parola scritta. Basandosi su una continua ricerca, richiede molta preparazione, a partire dall'università.La laurea in Filologia è, ovviamente, il presupposto base per acquisire un bagaglio di conoscenze, ma le aree di specializzazione sono diverse, dalla laurea in Filologia, letterature e storia dell'antichità alla laurea in Filologia moderna. Tra gli insegnamenti più ricorrenti ci sono:
  • storia delle biblioteche e della documentazione
  • filologia (latina, romanza, medievale, ecc.)
  • catalogazione dei manoscritti
  • storia del libro
  • analisi dei testi antichi
  • storia delle lingue moderna
  • letteratura italiana
  • retorica
  • linguistica generale
Per diventare professore universitario o ricercatore, dopo la laurea magistrale o specialistica è necessario accedere al dottorato e specializzarsi nell'area che si desidera indagare, per poi pubblicare saggi, documenti e tesi.I concorsi per i ricercatori vengono gestiti dagli atenei e richiedono la presentazione di una domanda e del CV per la valutazione dei titoli, insieme al superamento di un esame. Per controllare gli ultimi bandi per la ricerca puoi consultare periodicamente l'apposito sito del ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca.Articolo correlato: Cosa fa lo storico: formazione, competenze e attività

Competenze

Studiare filologia ti permette di immergerti nella scienza del linguaggio e intuire i meccanismi grazie a cui si evolve. Il corso universitario serve proprio per sviluppare l'analisi letteraria, osservando la sintassi, la semantica e il quadro storico. Consente anche di perfezionare altre abilità cruciali per il lavoro di filologo, tra cui:
  • capacità di ricerca
  • conoscenza delle metodologie analitiche
  • capacità di raccogliere e interpretare i dati
  • abilità logiche
  • competenze informatiche e digitali
  • conoscenze linguistiche
Trattandosi di una professione sempre in divenire, esige un costante aggiornamento grazie a letture di libri e alla partecipazione a corsi o seminari. Ci sono poi ulteriori competenze trasversali, le cosiddette soft skill, che arricchiscono la professionalità dei filologi, come ad esempio:
  • pensiero critico
  • problem solving
  • capacità di lavorare bene in gruppo e in autonomia
  • capacità di concentrazione
  • capacità di gestire il proprio tempo e le scadenze
  • capacità di organizzazione personale
Inoltre, fare networking è essenziale per scambiare dati e informazioni con chi lavora nella filologia. Per farlo puoi anche iscriverti alle associazioni di categoria, come la Società dei filologi della letteratura italiana (SFLI), istituita nel 1999 per promuovere e favorire la condivisione degli studi filologici italiani, o la Società italiana di filologia romanza (SIFR). Queste e altre associazioni riuniscono studiosi italiani e stranieri e hanno lo scopo di segnalare novità bibliografiche, call for paper, opportunità di studio e convegni.Si prega di notare che, al momento della stesura dell’articolo, le aziende, istituzioni o organizzazioni menzionate potrebbero o meno essere associate a Indeed, e il fatto che siano state menzionate non implica alcuna relazione commerciale con Indeed.

Sbocchi professionali per laureati in filologia

La ricerca e l'insegnamento non sono le uniche strade percorribili per chi si laurea in Filologia. Oltre al mondo accademico, ci sono altre professioni che possono beneficiare di questa preparazione così scrupolosa e variegata, persino a livello dirigenziale e in settori solo apparentemente distanti dalle discipline filologiche. In particolare, parliamo di tutte quelle professioni che si fondano sulla capacità di analisi, come nel caso di data analyst e giornalisti.Restando in ambito più strettamente umanistico, la filologia è un buon punto di partenza anche per chi sogna di lavorare come divulgatore, creatore di contenuti oppure organizzatore di eventi culturali. In aggiunta a questi profili, tutti gli impieghi collegati alla scrittura sono altrettanto in linea con questo tipo di skill.Articolo correlato: Corsi di laurea in scienze umanistiche: sbocchi lavorativi
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Consigli per lavorare come filologo

Ora che sai chi è il filologo e cosa fa, scopri come muovere i primi passi in questo ambito. Ottenere la laurea in Filologia è un prerequisito, ma ti consigliamo di integrarla con corsi, tirocini e stage che possano aiutarti a far crescere il tuo profilo professionale.Una volta completati tutti i passaggi, potrai iniziare a esplorare le offerte di lavoro online alla ricerca di un'offerta su misura per te. Prima di candidarti, prepara il tuo curriculum vitae personalizzato e inserisci tutte le informazioni rilevanti per il ruolo.Dopo aver completato il tuo CV, spiega meglio le tue competenze nella lettera di presentazione, lo strumento chiave per raccontare chi sei e quali sono i tuoi traguardi. Se hai pubblicato degli interventi critici o delle ricerche, aggiungili alla tua candidatura per offrire una panoramica sulle tue capacità.Scegliendo e organizzando tutte le informazioni necessarie potrai attirare l'attenzione dei potenziali datori di lavoro e aumentare le tue possibilità di ricevere la fatidica chiamata per un colloquio. Assicurati di preparare ogni documento in maniera accurata e gioca bene le tue carte per dare una svolta alla tua carriera.Articoli correlati:
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