Cosa fa un antropologo e come diventarlo

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Aggiornato in data 27 marzo 2025

Quella dell'antropologo è una professione ancora poco conosciuta, sulla quale esistono molti dubbi. In questo articolo spiegheremo cosa fa un antropologo, in quali settori può lavorare, qual è il percorso di studi più adatto per arrivare a ricoprire questa professione e qual è lo stipendio medio a cui può aspirare.Concetti chiave:
  • L'antropologo è un professionista che studia gli esseri umani da un punto di vista sociale, culturale e biologico, svolgendo un lavoro che può richiedere viaggi e analisi su diversi gruppi etnici e comunità.
  • Un antropologo o un'antropologa può lavorare in vari settori, inclusi la ricerca, i musei e i centri espositivi, i servizi sociali e culturali, il marketing e persino il design e l'esperienza utente, grazie alla sua capacità di comprendere profondamente i comportamenti umani.
  • Per diventare antropologo è possibile seguire vari percorsi di formazione, tra cui lauree e master specifici, ma è anche essenziale continuare a formarsi costantemente e sviluppare competenze come l'ascolto attivo, l'adattabilità e la capacità di lavorare in gruppo.
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Chi è e che cosa fa un antropologo

Fare l'antropologo o l'antropologa può essere un lavoro molto stimolante e appagante, in quanto tale figura può rivelarsi una risorsa importante in tantissimi contesti, anche molto diversi tra loro. Iniziamo con una definizione: l'antropologo è un professionista che studia le caratteristiche degli esseri umani sia dal punto di vista sociale e culturale sia dal punto di vista biologico.Un antropologo, quindi, può essere definito come un esperto della specie umana: degli usi e costumi di un particolare gruppo etnico, delle pratiche religiose e delle strutture sociali di una comunità, ma anche, più in generale, delle caratteristiche fisiche e biologiche degli esseri umani.L'antropologo può dedicarsi allo studio di popoli viventi e di comunità tuttora esistenti, ma anche a quello di popolazioni vissute in passato e di comunità ormai scomparse, attraverso lo studio di reperti archeologici e di resti umani.

Cosa fa e come lavora un antropologo

Poiché spesso l'antropologo è impegnato nello studio delle caratteristiche di una comunità o di particolare gruppo etnico, ha bisogno di osservare i comportamenti delle comunità oggetto di studio direttamente sul campo e per questo deve essere disponibile a spostarsi. Tuttavia, oggigiorno un antropologo non è sempre obbligato a sostenere viaggi lunghi e frequenti come avveniva in passato, quando gli scambi culturali tra comunità erano più rari.Al giorno d'oggi può bastare spostarsi in un quartiere di una grande città per stare a stretto contatto con minoranze etniche, condurre interviste e raccogliere i dati necessari alla ricerca.Il lavoro dell'antropologo, quindi, si basa sul metodo scientifico: raccogliere dati, effettuare interviste, analizzare esperienze e, infine, ricavare dei dati oggettivi sulla base delle proprie ricerche, che possono durare anche mesi interi. Ovviamente, l'antropologo non lavora sempre in questo modo: a seconda del contesto in cui opera, infatti, può essere chiamato a occuparsi di attività diverse, anche piuttosto lontane da quelle appena citate.

Dove può lavorare un antropologo

Un antropologo può lavorare in contesti molto diversi tra loro, persino nel design e nel marketing. Può rivelarsi estremamente utile avere competenze di antropologia e una conoscenza approfondita del comportamento umano in contesti diversi, anche in settori a prima vista impensabili: vediamo nello specifico in quali.Leggi anche: Laurea in Antropologia: sbocchi lavorativi principali

Enti di ricerca

Un antropologo può scegliere di lavorare all'interno di un ente di ricerca, sia pubblico sia privato, o all'interno di un'università. In questo caso, il suo compito è quello di effettuare ricerche e studi sui campi di cui si occupa il centro in questione (educazione, sanità, economia, nutrizione, ecc.).Articoli correlati:

Musei e centri espositivi

Tra i luoghi in cui può essere richiesta la presenza di un antropologo ci sono anche i musei e i centri espositivi, in particolare quelli che si occupano di storia naturale e di etnografia. In questo caso, l'antropologo ha il compito di curare le mostre e le esposizioni, di preservare il patrimonio culturale e di organizzare eventi a tema.Spesso all'antropologo è richiesto anche di occuparsi della divulgazione scientifica, di pianificare cioè un'attività di comunicazione rivolta al grande pubblico con il fine di trasmettere nozioni e ricerche accademiche in una forma che sia accessibile anche ai non addetti ai lavori.Articoli correlati:

Servizi sociali e culturali

Un antropologo può spesso vantare doti di comunicazione e di mediazione culturale e linguistica, quindi può lavorare anche a contatto con operatori sociali e all'interno di organizzazioni umanitarie che si occupano di offrire sostegno e sviluppo a popoli in difficoltà. In generale, quindi, l'antropologo è una figura professionale importante nella risoluzione di problemi sociali.Leggi anche: Come lavorare nel sociale: cosa c'è da sapere

Marketing

Abbiamo visto come un antropologo sia innanzitutto un profondo conoscitore dei comportamenti degli esseri umani, quindi il suo contributo può rivelarsi utilissimo anche nel settore del marketing, al fine di captare i reali bisogni dei consumatori. Una formazione in antropologia è un importante vantaggio per chi desidera offrire servizi di consulenza ad aziende e privati o in qualsiasi altro ambito che richiede un contatto continuativo con il pubblico.Leggi anche: Come lavorare nel marketing: i primi passi per costruire la tua carriera

Design e user experience

Gli antropologi possono dare un contributo fondamentale anche nel campo della user experience (termine utilizzato per definire la relazione tra una persona e un prodotto, un servizio, un sistema) e lavorare a stretto contatto con gli UX designer.Conoscere i comportamenti umani, le abitudini più radicate e i tratti più profondi delle persone può essere molto utile per personalizzare i prodotti sulla base delle esigenze dei consumatori. Per questo motivo chi opera nel campo dell'esperienza utente può avvalersi delle consulenze di un antropologo per migliorare le proprie prestazioni.Articolo correlato: Cosa fa l'UX designer: mansioni principali

Come diventare antropologo

Per diventare antropologo è necessario completare un corso di laurea, anche se non esiste un percorso obbligato per accedere alla professione. Per lavorare nel settore dell'antropologia è possibile, ad esempio, iscriversi a un corso di laurea in Scienze internazionali e diplomatiche, oppure in Scienze psicologiche dello sviluppo e dell'educazione, o ancora di Mediazione linguistica e culturale. Dopo la laurea triennale è poi possibile accedere a un corso di laurea magistrale in Antropologia culturale.Leggi anche: Come diventare antropologo: formazione e sbocchi lavorativi

I master

Se vuoi intraprendere la carriera dell'antropologo, esistono anche dei master e dei corsi post-laurea pensati per sviluppare competenze ancora più specifiche in questo campo, tra cui:
  • Antropologia, criminologia applicata e analisi forense
  • Antropologia, cristianesimo e religioni nell'IeFP
  • Antropologia scheletrica forense e paleopatologia
Si tratta di percorsi di studio specifici, che è possibile intraprendere quando si hanno le idee molto chiare sul settore in cui si ha intenzione di lavorare e che consentono di aumentare le chance nel mercato del lavoro.Leggi anche: Come diventare antropologo forense: studi, requisiti e sbocchi lavorativi

Post-formazione

L'antropologo continua a formarsi anche dopo avere concluso il percorso universitario, generalmente per tutta la durata della propria carriera, tramite percorsi di aggiornamento, lo studio di pubblicazioni scientifiche, la partecipazione a convegni e a seminari e il confronto con altri studiosi.

Le competenze trasversali di un antropologo

Oltre ad avere un titolo di studio, un antropologo dovrebbe possedere anche diverse competenze trasversali, le cosiddette soft skill, che possono davvero fare la differenza quando si lavora a stretto contatto con gli altri, soprattutto in contesti difficili. Vediamone alcune.

Apertura

Proprio per la natura del suo lavoro, un antropologo si troverà spesso a contatto con popoli o comunità di persone molto diversi da lui. Per analizzare i comportamenti, gli usi e i costumi degli altri in modo scientifico e giungere a conclusioni oggettive, l'antropologo deve essere in grado di dimostrare un certo grado di apertura nei confronti delle persone e dei popoli che incontra. In questo modo, avrà la certezza di non lasciarsi influenzare dai pregiudizi o dalle proprie abitudini culturali nella valutazione e nello studio dei dati.

Adattabilità

Soprattutto se dovrà viaggiare molto per lavoro, un antropologo dovrà essere capace di adattarsi con facilità alla convivenza con altri popoli, nonché di far fronte ad eventuali emergenze e a situazioni impreviste.Quando si effettuano studi sul campo si è spesso chiamati a modificare i propri comportamenti e schemi: quanto più ci si allontana dalla propria cultura e dall'ambiente in cui si è abituati a vivere, tanto più è importante riuscire ad adattarsi. Questo vale in particolar modo per la figura dell'antropologo.

Capacità di ascolto

Oltre a svolgere un lavoro di osservazione e a raccogliere dati, gli antropologi spesso intervistano le persone appartenenti alla comunità oggetto di studio, così da raccogliere informazioni ancora più precise. Saper ascoltare in modo attivo è molto importante per la buona riuscita di una raccolta dati, ed è proprio per questo che la capacità di ascolto non dovrebbe mai mancare in un antropologo.Leggi anche: L’ascolto attivo sul tuo luogo di lavoro e in azienda

Cooperazione

Se lavora presso un ente o collabora a un team di ricerca, l'antropologo deve essere capace di lavorare in gruppo. Questa competenza trasversale può rivelarsi molto utile anche quando si collabora con operatori sociali o si lavora per delle associazioni umanitarie, così come in quasi tutti i settori in cui un antropologo può trovare impiego.
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Quanto guadagna un antropologo

Stabilire quanto guadagna un antropologo non è semplice, proprio perché questa figura professionale può lavorare in contesti davvero molto diversi tra loro. In linea generale, le diverse specializzazioni e campi di applicazione garantiscono stipendi differenti, ma sono gli antropologi forensi a percepire i guadagni più elevati.Il guadagno, ovviamente, può variare anche in base agli anni di esperienza: dopo almeno cinque anni di esperienza, infatti, un antropologo tende a raggiungere stipendi molto più alti, che crescono ulteriormente superati i vent'anni di attività.Ora che sai cosa fa un antropologo, potrai decidere se questa carriera professionale è quella adatta a te.Articoli correlati:
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